GQ: L'ultima scena del finale di metà stagione è stato davvero soddisfacente. Ora che Sophia è morta, come si comporterà Shane?
Jon Bernthal: Shane e Rick hanno veramente ideologie opposte. Uno è governato dal suo cuore e dalle emozioni e l'altro, Shane, è come "Guarda amico, ormai c'è solo merda qui. Siamo in un' apocalisse zombie."Shane è un tipo davvero emotivo anche se penso che sta per scoprire presto che è difficile mettere un limite a quei sentimenti.
GQ: Il bambino di Lori è un simbolo molto concreto di contesa.
Jon Bernthal: Giusto. Lui si rende conto che è un cancro nel gruppo e penso che è per questo che stava parlando di lasciarlo. Ora che il bambino sta arrivando, c'è un senso di proprietà, il che significa che non sta andando da nessuna parte. Penso che risveglierà il suo desiderio di rimanere con il gruppo e rivendicare il suo diritto. Penso che sia molto pericoloso.GQ: Shane e Andrea hanno trascorso dei momenti insieme. Cosa ne pensi di questo?
Jon Bernthal: Sono due persone provenienti da mondi molto diversi. Penso che il vecchio Shane si è solo divertito con lei. Sa come parlare alle donne. Sa come stare con loro. Ma io credo che non abbia alcun sentimento per lei. Andrea crede veramente in lui e lei è un vero e proprio alleato. Se questa spaccatura con Rick diventa potenzialmente qualcosa di concreto e il gruppo si divide in due fazioni ... penso che Andrea si rivelerà molto importante per lui.GQ: C'è una scena in questa stagione in cui eravamo un po' scettici. Abbiamo trovato un po' singolare il fatto che noi dovremmo credere che Dale abbia intuito che Shane ha ucciso Otis.
Jon Bernthal: E' divertente. Io in realtà ho rivolto quasi la stessa domanda a Jeff Demunn, che interpreta Dale, subito dopo quella scena e ho chiesto "Che cazzo ho fatto che ti ha permesso di capire questo?" Demunn ha un'idea ma non ha voluto dirmi niente. E' affascinante la loro dinamica e il fatto che Dale vede tutto. E' letteralmente l'uomo in cima alla roulotte, ma lui vede veramente dentro di te, le parti sinistre, e questa è la più grande minaccia per Shane. E' anche una fonte di conforto però. E' una persona a cui Shane può confessare e dire "Si, io l'ho fatto, 'fanculo, l'ho fatto, questo è quello che sono." Un modo che risveglia un lato molto pericoloso del mio carattere.GQ: Durante la prima stagione, hai detto al blog di AMC che pensi che Shane "deve andare" quando viene chiesto della morte del suo personaggio. Pensi ancora che sia inevitabile?
Jon Bernthal: Penso che sia di vitale importanza per il personaggio di Rick. Shane ha mantenuto in vita sua moglie, ma ha anche dormito con lei. Penso che sia molto importante che Rick si senta questo tradimento e se ne occupi in un modo o nell'altro. Non so se è necessario, ma sai, credo che alla fine ... questa è la storia. E' così che funziona. Ad un certo punto penso che si debba andare via.GQ: Ovviamente, ci sono un sacco di voci che circolano riguardo il tuo futuro nello show. Quali sono le ultime su Frank Darabont del progetto di TNT, LA Noir?
Jon Bernthal: Ascolta, non c'è molto che posso dire. Tutto quello che posso dire è "oh mio Dio" L'idea che potrei lavorare con Frank ancora una volta mi emoziona. Sarebbe un tale onore. Ma non c'è nulla che io possa dire in questo momento. Mi piacerebbe con tutto il mio cuore però.GQ: Un'ultima domanda: in una vera e propria apocalisse zombie, quale candidato alla presidenza vorresti nella tua squadra?
Jon Bernthal: Devo ammettere.... Barack. E' cos' ispirato e manterrebbe tutti facendo del loro meglio. Fa dei discorsi di incredibile ispirazione. Inoltre, lui è un atleta. Sì, sicuramente Obama.Gale Anne Hurd invece ci preannuncia che non dovremo ancora aspettare molto per sapere cosa Jenner ha sussurrato a Rick.
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